A Milano gli spazi aperti di Francesca Levi in un ex fabbrica di bagni galvanici
“sono tornata a vivere dove mia madre artista riceveva Fontana e Restany”
oltre a proseguire il lavoro di designer di mobili, adesso Francesca è anche stilista di capi spalla e le sue giacche d’autore, ben costruite e con i bordi svolazzanti, sono pezzi unici dipinti a mano.
“Mamma era così femminile, per lei avrei disegnato una giacca con sfumature rosa, come i capelli della sua Marilyn…”
In questo appartamento l’artista Fulvia aveva mescolato abitazione e studio, ci viveva e lavorava, riceveva gli amici pittori e letterati, Lucio Fontana con la moglie Rosita, il critico d’arte Arturo Schwartz, che fece conoscere a Milano il surrealismo, il francese Pierre Restany, fondatore del movimento del Nouveau Realisme.
dal Sud America Francesca porta l’amore per le orchidee, le palme e la macchia esotica che spunta al centro del salotto, nella fioriera libreria fatta in moduli componibili realizzata da lei. sono pezzi unici che si possono assemblare e dividere. “ho rifatto tutti i miei mobili in mignon, e se si pensa che lavoro dal 1990 ho raccolto un archivio smisurato” spiega la designer.
Corriere della sera – 20 aprile 2019